Fabio Frosini
Kunstgeschichtliches Seminar
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in riferimento al congedo per motivi di ricerca nel corso dell’a.a. 2014 (periodo 1° ottobre-31 dicembre 2014)
Tra “natura naturans” e “lusus naturae”: le aberrazioni del tempo e il suo controllo.
Le nozioni di “natura naturans” e di “lusus naturae” appartengono a ben distinte tradizioni di pensiero. La prima di esse si definisce nel contesto dell’ontologia scolastica, e passa nel secolo XVII a caratterizzare l’immanentismo spinoziano, rimanendo sempre in relazione al potere creatore divino, via via identificato con la nozione stessa di “necessità”. La seconda di esse si diffonde, in connessione con la progressiva strutturazione della scienza moderna, a designare ciò che, in modo inesplicabile, sfugge alla razionalità e regolarità imperanti in natura. In entrambi i casi si è in presenza di un forte, duplice e congiunto riferimento alla natura come produzione e alla sua relazione con la necessità, sia intesa in senso forte (come sinonimo del principio divino), sia declinata a valle, come sua derivazione nella articolazione delle forme e nell’occorrenza dei fenomeni.
Questo nesso, scarsamente evidente se si colloca lo sguardo all’altezza del Seicento, appare con chiarezza se si retrocede al periodo a cavaliere tra Quattro e Cinquecento. Qui l’intreccio, in tale contesto quasi onnipresente, tra religione, politica, arte e magia naturale, offre un punto di osservazione capace di mostrare la cogenza del nesso tra la fonte della razionalità e la sua esibizione visibile. Ma affinché ciò possa risultare convincente, occorre spostare il punto d’osservazione dallo spazio al tempo, e considerare non la natura in quanto estensione data, ma come manifestazione, dunque come disposta essenzialmente nella dimensione del tempo e attingibile solo mediante un preciso punto di osservazione o angolo visuale.
Nel contesto tumultuoso delle “guerre d’Italia”, quando il tempo presente diventa, nell’urgenza determinata dal rischio mortale, punto d’accesso a un futuro che occorre assolutamente saper “pre-vedere”, il tradizionale strumentario astrologico viene fortemente piegato in una dimensione operativa, di cui è partecipe anche l’esperienza religiosa di massa del profetismo. Magia e religione si combinano in quanto saperi rivolti al controllo del tempo futuro. Di qui risulta immediatamente la loro funzione operativa, di intervento in una realtà minacciosa e ostile. La forza con la quale il classico tema della “fortuna” ridiventa attuale risulterebbe altrimenti inesplicabile. Di fatto, l’intera realtà tende a identificarsi con la fortuna, se con ciò s’intende il manifestarsi progressivo, temporale della natura nella sua dimensione di “capriccio” insondabile.
Tenendo conto di tutto ciò, l’idea di una matrice generativa della serie delle manifestazioni naturali (natura naturans) e quella di una serie di aberrazioni impreviste all’interno di quelle manifestazioni (lusus naturae), possono formare uno schema di lettura che tiene insieme il piano della natura e quello della storia: dalla “creazione” divina alla “politica”. Ciò che precede il manifestarsi della “forma”, e ciò che la rende unica o eccezionale (o aberrante), cospirano nel mettere a fuoco il carattere generativo della natura stessa, e dunque l’inafferrabilità del fenomeno in quanto regolarità. Ciò vale sia sul piano dell’indagine fisica, sia su quello dell’analisi dei corpi politici. L’idea stessa della “durata” lascia il posto, tanto nell’indagine naturale quanto nell’analisi politica, alla manifestazione istantanea e attuale, quasi che si sia sempre e soltanto in presenza di “eventi” irripetibili (o ripetibili solo parzialmente).
L’esperienza estetica, in quanto riassume e rivitalizza il potere magico-mimetico dell’immagine assegnando all’artista un rango eccezionale, si colloca al crocevia di tutti questi processi: in essa si concentra, grazie all’immagine come icona sacra, l’ansia profetica, ma vi confluisce anche il tema dell’approccio anamorfico alla natura come rivelazione della sua intima inconoscibilità; l’arte si carica di una tonalità etico-politica per il suo potere di persuasione retorica, ma allo stesso tempo in essa si addensa l’ambiguità di una natura che viene allo stesso tempo spazializzata ed esaltata nella sua istantanea unicità, studiata come regola e come eccezione. In sintesi, l’arte diventa una grammatica capace di articolare l’esperienza del presente con la previsione del futuro.
Vita
Fabio Frosini, PhD in Philosophy, is Lecturer in the Department of Humanities at the University of Urbino. He was visiting scholar at the K.U. Leuven, at the Universität Bremen, at the I.E.S.A – Instituto de Estudios Sociales de Andalucía (Córdoba), at the Universidade Federal Fluminense (Niterói, R.J., Brasil), at the Scuola Normale Superiore (Pisa) and at the Ecole Normale Supérieure – Lyon.
He is a member of the Board of the International Gramsci Society ‒ Italia (IGS ‒ Italia), of the Guarantor Committee and the Scientific Committee of the Fondazione Istituto Gramsci (Rome), and he is Director of the Ghilarza Summer School – Scuola internazionale di studi gramsciani. He is also a Member of the working group for the National Edition of Antonio Gramsci’s Writings, section Prison Notebooks, coordinated by prof. Gianni Francioni.
In 2004 his book Gramsci e la filosofia (2003) was awarded with the International Prize “Giuseppe Sormani” (Fondazione Gramsci Piemonte – Turin). In 2010 he was invited to give the 50th “Lettura Vinciana”, that was published in 2011 with the title Vita, tempo e linguaggio (1508-1510) (Florence, Giunti). He is member of the Editorial Board of the journals “Movimento” (Universidade Federal Fluminense, Niterói, R.J., Brasil), “ContreTemps” (Paris), and “Historical Materialism” (London), and he is Editor (with Filippo Del Lucchese and Vittorio Morfino) of the Book Series Thinking in Extremes: Machiavellian Studies, Brill (Leiden), and (with Giorgio Baratta †, Guido Liguori and Pasquale Voza) of the Book Series Per Gramsci, Carocci editore (Rome).
His research interests include:
– History of Renaissance philosophy: immanence and non-metaphysical conceptions of the world, order and chaos in early modern European thought, art and nature as metaphors for political and scientific thought.
– Crucial aspects of 20th century Marxism: philosophy of praxis, immanence, democracy, theory of hegemony, theory of ideology, theory of history; politics, religion, and truth.
– Corporatism in Italian Fascism and beyond.
– Populism, nationalism, and democracy in contemporary Europe.
Publikationen
He is author of La religione dell’uomo moderno. Politica e verità nei «Quaderni del carcere» di Antonio Gramsci, Rome, Carocci, 2010; Da Gramsci a Marx. Ideologia, verità e politica, Rome, DeriveApprodi, 2009; Gramsci e la filosofia. Saggio sui «Quaderni del carcere», Rome, Carocci, 2003; Contingenza e verità della politica. Due studi su Machiavelli, Rome, Kappa, 2001. Among his most recent publications are Gramsci e il fascismo. La letteratura e il «nazionale popolare», in M. Pala (ed.), Narrazioni egemoniche. Gramsci, letteratura e società civile, Bologna, il Mulino, 2014, pp. 57-87; La prospettiva del prudente. Prudenza, virtù, necessità, religione in Machiavelli, «Giornale critico della filosofia italiana», CXII, 2013, n. 3, pp. 508-542; «...come calamita il ferro»: Leonardo da Vinci dalla magia alla prospettiva (1487-1492), in Leonardo da Vinci and Optics. Theory and pictorial practice, ed. by F. Fiorani and A. Nova, Venice, Marsilio, 2013, pp. 113-153; «Se dunque non m’ascolti sotto specie di dottrina e disciplina, ascoltami per spasso». Favola, politica, ontologia nella Cabala bruniana, in C. Muratori (ed.), The animal soul and the human mind. Renaissance debates, Pisa-Rome, Fabrizio Serra Editore, 2013 («Bruniana & Campanelliana», Supplementi, XXXVI, Studi, 15), pp. 169-189; Luigi Russo e Georges Sorel: sulla genesi del «moderno Principe» nei «Quaderni del carcere» di Antonio Gramsci, «Studi storici», LIV, 2013, n. 3, pp. 545-589; Why does religion matter to politics? Truth and ideology in a Gramscian approach, in C. Zene (ed.), The Political Philosophies of Antonio Gramsci and B. R. Ambedkar, Routledge, London and New York 2013, pp. 173-184; La vita filosofica e lo statuto della filosofia in Giovanni Pico della Mirandola, «Accademia. Revue de la société Marsile Ficin», XIV, 2012, pp. 23-41.